I film Paprika e Perfect Blue di Satoshi Kon hanno ricevuto negli ultimi anni un eccellente lavoro di restauro in 4k, che gli ha permesso di sbarcare nei cinema italiani. Perfect Blue lo abbiamo già visto nel 2024 mentre Paprika è atteso dal 17 al 19 febbraio 2025 nelle sale che aderiscono all’iniziativa di Nexo Digital.
Di cosa parla il film Perfect Blue
Perfect Blue è un thriller psicologico diretto da Satoshi Kon nel 1997, tratto dal romanzo “Perfect Blue: Complete Metamorphosis” di Yoshikazu Takeuchi. In questa pellicola Satoshi Kon, che ci ha lasciati nel 2010, è al suo debutto alla regia. Tra gli altri suoi film ricordiamo “Millennium Actress” (2001) e “Tokyo Godfathers” (2003).
Perfect Blue film racconta la storia di Mima Kirigoe, una giovane idol che decide di abbandonare il mondo della musica per intraprendere la carriera di attrice. Questo cambiamento, tuttavia, innesca una serie di eventi inquietanti: Mima si trova perseguitata da uno stalker ossessivo e inizia a perdere il contatto con la realtà, confondendo i confini tra ciò che è reale e ciò che è frutto della sua immaginazione. La narrazione di Satoshi Kon esplora temi come l’identità, il voyeurismo e l’immagine pubblica delle star, offrendo una critica profonda alla società moderna e al culto delle idol.
Le idol, un ideale irreale e con molti lati oscuri
Ma cosa sono precisamente le “idol”? Si tratta di giovani artisti giapponesi, spesso adolescenti, di qualunque genere, che rappresentano un modello di perfezione, purezza e dedizione per il loro pubblico. Non sono solo cantanti o ballerini, ma incarnano un ideale di comportamento e aspetto che li rende fonti di ispirazione. Il mondo degli idol è rigidamente controllato, con un’attenzione particolare alla loro immagine pubblica e alla capacità di mantenere un rapporto intimo ma distante con i fan. Questo tipo di celebrità, tuttavia, comporta un prezzo elevato: gli idol spesso sacrificano la loro vita privata e devono affrontare immense pressioni per soddisfare le aspettative di un pubblico esigente.
Il personaggio principale, la idol Mima Kirigoe
Mima Kirigoe è la protagonista di Perfect Blue, una giovane idol che fa parte del trio musicale “CHAM!”. La sua decisione di lasciare il gruppo per diventare attrice rappresenta un tentativo di reinventarsi e conquistare una nuova identità. Tuttavia, questo cambiamento la espone ad una serie di sfide, tra cui il giudizio dei fan, le critiche del settore e la propria insicurezza. Mima è un personaggio complesso, il cui viaggio riflette le difficoltà di mantenere un senso di sé in un mondo che costantemente cerca di definirti.
Cosa significa il titolo Perfect Blue
Il titolo “Perfect Blue” è denso di significati simbolici. Il colore blu rappresenta tradizionalmente la serenità e la purezza, ma nel contesto del film assume connotazioni più complesse. Potrebbe alludere alla falsa perfezione proiettata dalle vite degli idol, che spesso nascondono un’oscura realtà fatta di sacrifici e sofferenza. Inoltre, il titolo suggerisce una riflessione sul desiderio umano di raggiungere uno stato di perfezione impossibile, portando inevitabilmente ad un senso di disorientamento e insoddisfazione.
Satoshi Kon ha spiegato che il titolo “Perfect Blue” è stato mantenuto dal romanzo originale, nonostante le significative modifiche apportate alla storia, ed evoca una sensazione di ambiguità e tensione. In un’intervista del luglio 1999 con Andrew Osmond per la rivista Animerica, il regista ha dichiarato che il blu è un colore che lui associa a qualcosa di sfuggente, di impossibile da definire completamente. Questo riflette perfettamente la natura del film, che gioca con le percezioni dello spettatore e mette in discussione la linea tra realtà e illusione. Kon ha anche sottolineato che la scelta del titolo mirava a stimolare la curiosità del pubblico, lasciando spazio ad interpretazioni personali.
Su YouTube trovate anche una live realizzata da Dario Moccia, che offre ulteriori approfondimenti sul lavoro del regista.
Satoshi Kon torna nei cinema con Paprika – Sognando un sogno
Come dicevo all’inizio dell’articolo, dal 17 al 19 febbraio 2025, nei cinema selezionati potremo vedere l’ultimo lungometraggio di Satoshi Kon dal titolo Paprika – Sognando un sogno. L’iniziativa fa parte del palinsesto “Anime al Cinema” curato da Nexo Studios.
Questa storia segue le vicende della dottoressa Atsuko Chiba, una psicoterapeuta che utilizza un dispositivo sperimentale, il DC Mini, per entrare nei sogni dei suoi pazienti. Qui assume l’identità di Paprika, il suo alter ego onirico. Quando uno dei dispositivi viene rubato, i confini tra sogno e realtà iniziano a dissolversi, scatenando un caos surreale. Alla dottoressa toccherà collaborare con il suo Io onirico per restaurare l’equilibro combattendo contro entità astratte dotate però di grandi poteri.
Anche questo film deriva da un romanzo: Paprika di Yasutaka Tsutsui del 1993. Con uno stile visivo ipnotico e una narrazione stratificata, Paprika ha ispirato opere come Inception di Christopher Nolan, confermando Satoshi Kon come uno dei più grandi maestri dell’animazione.
Il film Paprika di Satoshi Kon è uscito in Giappone nel novembre 2006. Successivamente, è stato presentato in vari festival cinematografici internazionali, come il Festival di Venezia, e distribuito globalmente nel corso del 2007. La colonna sonora di Susumu Hirasawa è stata realizzata utilizzando un software vocale, anticipando tecnologie simili a quelle degli odierni sintetizzatori vocali.
Ma perché il nome “Paprika”? Il nome del personaggio riflette il suo carattere vivace e colorato, proprio come la spezia, Paprika, che aggiunge sapore alla psiche dei pazienti entrando nei loro sogni. La protagonista ha anche i capelli rossi, della stessa tonalità della paprika.
I film Paprika e Perfect Blue a confronto
Anche se le due opere, Perfect Blue e Paprika, sembrano molto simili, il regista ha saputo creare due mondi completamente diversi.
Perfect Blue esplora la psicologia del trauma, della fama e della perdita di identità. Si concentra sul conflitto interiore di Mima, che affronta il suo alter ego e la pressione esterna. Il film analizza la psiche umana e il lato oscuro della celebrità, senza coinvolgere elementi fantascientifici. Ne è uscito un thriller psicologico cupo, con un’atmosfera inquietante e realistica. Si muove nel territorio dell’horror psicologico, mantenendo un’ambientazione tangibile.
Paprika si focalizza sul confine tra sogno e realtà, analizzando il potere dell’inconscio e come i sogni possono riflettere o deformare la realtà. Inoltre introduce una tecnologia futuristica (il DC Mini) come strumento narrativo centrale, facendo della fantascienza un elemento essenziale della trama. Possiamo dire che Paprika è più surreale, con sequenze che fondono mondi onirici e reali in modalità simboliche e ipnotiche.
Anche le due protagoniste sono molto diverse. Mima Kirigoe è una giovane alle prese con le sue insicurezze, la sua immagine pubblica e il suo alter ego. Atsuko Chiba è una figura professionale, che trova il suo alter ego (Paprika) nel mondo dei sogni. Sia Mima che Atsuko Chiba si confrontano con una versione di sé stesse che rappresenta desideri repressi, paure o aspetti nascosti della loro personalità.
Allo stesso modo gli argomenti sociali trattati sono diversi: Perfect Blue affronta il voyeurismo, il fanatismo e l’ossessione della società per la celebrità. Paprika esplora il controllo della mente, il potere dei sogni e l’impatto della tecnologia sulla percezione della realtà.
Entrambi i film esplorano i temi della dissoluzione dell’identità e della confusione tra realtà e illusione. Per le due pellicole Satoshi Kon utilizza transizioni fluide e sequenze visivamente sbalorditive per trasportare il pubblico tra diversi livelli di percezione, creando un’esperienza disorientante ma coinvolgente, che ricorda i capolavori di Hayao Miyazaki.